Qualcosa, in qualche momento.

Per tutti quelli che, fermandosi a contemplare il tramonto per quei cinque minuti da quando il sole inizia a toccare l'acqua a quando scompare completamente, sono riusciti, anche solo che per un attimo, a sentire il ribollire del mare all'orizzonte.
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domenica 28 maggio 2006

..Hic!


Quando la stagione si fa piu' bella, non viene gran voglia di scrivere su di un computer, la cosa è diversa quando si ha una connessione wireless, un portatile, ed un bel tavolino in giardino che ti permette di scrivere e di vedere il tramonto simultaneamente.
Ora: il tramonto di oggi lascia un po' a desiderare, e i 66 cl di birra che sto finendo di bere per buttare giù le noccioline..bè mi stanno un po' offuscando il filo del discorso (..e anche un simpatico giro in bicicletta di 4 ore aiuta in questo senso!)
Però.. forse riesco ancora a dire qualcosa di quello che avevo pensato.
Oggi leggevo qualche commento nel blog di Beppe Grillo, il post odierno era, fondamentalmente, un manifestino elettorale di Dario Fo a favore di Ferrante per l'elezione del sindaco di Milano.
Non è di sicuro una scelta felicissima, pubblicare una cosa del genere proprio il giorno delle elezioni e certamente sarà difficile che Fo possa ottenere l’effetto sperato, già che dai commenti si capisce che il sentimento di chi l'ha letta non è quello di gettarsi in una cabina elettorale a votare Ferrante , ma l'idea dei più è quella che con questo post non si è rispettata la filosofia del blog (di quel blog) di essere "Super partes" (..anche se vorrei sapere chi l'ha detto!?) e di non aver rispettato il silenzio della campagna elettorale proprio nel giorno delle elezioni.

In parte ho gia' ho già scritto qualcosa nel blog di Grillo (x chi vuole leggerlo, è facilemente individuabile, già che l'ho firmato col mio nome vero... http://www.beppegrillo.it/2006/05/e_dario_fo_che.html) e il resto lo dico qui.

Bisognerebbe capire cosa la gente pretenda da un blog. D’accordo quello di Grillo è molto seguito, è uno dei siti più “cliccati” al mondo e certo ha più responsabilità lui col suo blog che, ad esempio, io con il mio, ma credo anche che un "Web Log" è e rimarrà sempre un luogo privato, dove una persona dice quello che vuole, al di fuori di quello che la gente si possa aspettare da lui.
D’altronde, se uno dice solamente quello che gli altri vogliono sentirsi dire da lui, allora la sua esistenza pubblica diventa equivalente a quella di un megafono.
Invece l’entità dei commenti, di quello che dice “la gente”.. quello si ha qualcosa di.. non vorrei dire di preoccupante (come già avevo scritto) ma di malato..si, è l’espressione giusta! Malato di “Par condicio” malato di “Comunisti”, malato di “mi consenta”, insomma malato di quella forma nuova e piu’ profonda di craxismo che è il berlusconismo.
Purtroppo anche chi non lo vota e lo odia fortemente non è immune dalla malattia, molti sono sieropositivi e lo dimostrano nel modo di impostare i loro discorsi, di portare a compimento ragionamenti e di portare le conclusioni a quei due o tre concetti (..o forse è meglio dire "preconcetti"?) che si sentono spesso in giro; in televisione, da un amico, per radio...
D’altronde.. è logico, fortemente logico, che questa sia la nostra formazione intellettuale, chi in questi anni ha avuto le briglie dell’informazione, dello spettacolo, e di tutto quello che si puo’ vedere e in parte leggere in Italia, quindi della cultura setessa della maggior parte degli italiani è stato proprio Lui..Berlusconi, (tanto per fare ..cognomi!)
Non voglio soffermarmi sulla persona e su quello che (di male) ha portato al nostro Paese, nè sul germe maligno che la società italiana spesso si crea, ma vorrei restare alla retorica ed al modo di ragionare sulla società e sulla politica.
Forse il maggioritario (anche se ora involuto, almeno per il senato, in un proporzionale “bastardo” con premio) e l’avere solamente 2 enormi formazioni politiche, portano già di per sè a vedere la politica come un grande campo di battaglia, gli insulti di oggi hanno preso il posto dell'abilità politica e dell'ironia di ieri (anche se nel clima di grande corruzione di allora!) e la dialettica politica fra i due schieramenti non è di certo come prima del ‘94, di chi ha condiviso la stesura della costituzione italiana, di chi ha condiviso le lotte partigiane e tutta la ricostruzione dell’Italia del dopoguerra.
Oggi, abbiamo a che fare con una politica fine a sé stessa e chiusa al dialogo, che in campagna elettorale promette tutto cio’ che vogliamo sentirci promettere, panzonate pazzesche in una gara a chi la spara più grossa.
E alla lunga questo modo di fare che ci arriva dall’alto, non puo’ che far cadere sempre più in basso anche il rapportarsi delle persone normali, soprattutto di quelle che più assorbono le abitudini degli altri (e ce ne sono molte!) ..ed ho paura che anche per i prossimi 5 anni...bè meglio non pensarci!

Ora vorrei tornare al mio tramonto ed al mio tavolino ma ormai si sono tramutati in un comodino e una stanza buia, già che si è scaricata la pila del portatile ed è anche andato via il sole, ma lo spirito è rimasto..quello della birra, che mi ha fatto perdere il filo del discorso piu’ volte..e non mi fa trovare un finale degno di tal nome a questo post!




Saluti

venerdì 12 maggio 2006

Crystal Planet


...Un mondo di cristallo nelle dita di Joe Satriani.
Sto seguendo il susseguirsi delle note della canzone più bella dell'album, Love Thing, da più di 20 minuti, incessantemente..arriva alla fine e ricomincia.. finisce ed inizia di nuovo.
Penso, a questo modo, di travisare completamente l'idea che aveva in mente Satriani, di un mondo bellissimo ma fugace, un mondo che ha la durata dell'istinto e la bellezza che si scorge solo negli occhi di chi amiamo ..e che solo in particolari momenti della nostra vita abbiamo la sensazione che possa esistere e durare il tempo necessario per farci credere all'esistenza della felicità! ..e questi momenti hanno molto a che vedere con i nostri sogni!
...Ricomincia la canzone, la chitarra elettrica di Satriani sta realmente dipingendo nell'aria un sogno; un preludio di suoni compressi e bassi per poi salire sempre più in alto attraverso note tirate ed armonici, nel dipanarsi dell'assolo perpetuo che accompagna, in questo momento, le righe che pian piano macchiano di nero il mio schermo.
Chiudendo gli occhi, la sensazione è quella di avere davanti a me l'intera valle della Loira con i suoi castelli completamente ricostruiti in cristallo di Boemia. Velocemente i pensieri si tingono di altre sfumature, l'immagine che mi balena negli occhi ricorda uno di quei cartoncini stile fine '800 dove di solito sono disegnati dei bambini dalle guance rosse e in una stagione a mezz'aria tra primavera ed autunno condensata nella leggera bellezza degli occhi dell'infanzia.
L'idea che mi viene è che l'immagine iniziale trasudasse direttamente dalla canzone e che, in realtà, fosse il varco da dove si entra nella propria immaginazione. Una porta oltre la quale si viene traghettati, ognuno attraverso le proprie idee, le proprie speranze , passando per i ricordi, le parole, le passioni e le tristezze , fino ad approdare ad un proprio, intimo, mondo di cristallo.
Nella diversità delle sensazioni che, oltre questo varco, ogni persona puo' avere , credo che il comune denominatore sia un intrico di passato e di futuro ideale, nel miraggio della nostra continua ricerca della felicità o, semplicemente, per chi non è troppo trasportato in alto dalla musica, potranno essere 3 minuti e 50 di spensieratezza, rilassamento e... di melodia unica.