Qualcosa, in qualche momento.

Per tutti quelli che, fermandosi a contemplare il tramonto per quei cinque minuti da quando il sole inizia a toccare l'acqua a quando scompare completamente, sono riusciti, anche solo che per un attimo, a sentire il ribollire del mare all'orizzonte.
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Località: Genova, Genova, Italy

martedì 24 giugno 2008

Moscerino


Andiamo diretti al dunque...(immaginatelo con una pronuncia un po' francese: "danc")

Andiamoci!
.....
    .......
      ..... Ecco,mi pare che il punto giusto per parlarne sia questo!
            Immaginatevi le parole che avete sempre usato: Pallone,
            moscerino, tenda..cucchiaio. Bè vi vengono in mente gli
            oggetti che rappresentano no? Il pallone, il moscerino..
            Ma passiamo al grandangolo.

Nelle varie compagnie di amici, in quell'età in cui hai gli elementi per capire tutto ma ancora l'inesperienza per essere affascinato da tutto... bene diciamo 15 - 17 anni così quantifichiamo...
In quelle compagnie c'è sempre qualche outsider, uno con qualche anno in più degli altri, magari neppure uno cosi' sveglio, ma che comunque apporta al gruppo quel po' di anni vissuti in piu'. Nel mio caso ce ne sono stati parecchi di questi "zii" ..e lo sono stato pure io, in qualche compagnietta tardiva.
Ma l'outsider per eccellenza (per dovere narrativo assurgiamone uno)..è stato un amico di mio fratello, un certo Marzo Bakkestrero (il cui nome è camuffato per privacy).
Ei fu..ed è, amico di mio fratello da sempre, da quando erano piccoli. Ha 4 anni piu' di lui ma ne ha sempre dimostrato tosto una decina in meno di quelli che ha (quindi gli si da più o meno la mia età). Un personaggio particolare che ora in un post come questo sarebbe lungo descrivere, (ma che molto bene avevo sintetizzato in un tema di quarta elementare... "Parla di un tuo amico: ...a volte si arrabbia e tira calci come un mulo"!)
Bene, per farla corta, gia' che sta andandosene la mattinata scrivendo...uno dei (vari) passatempi di sto Marzo era "perdere" il senso delle parole, di solito si cerca, ma è molto educativo, effettivamente, anche perderlo. Una parola che ricordo bene era "Cucchiaio"...e così il buon vecchio Marzo iniziava: "...Cucchiaio, cucchiaio... Belin, cucchiaio è una di quelle parole che se te la ripeti due o tre volte perde completamente senso: Cucchiaio, cucchiaio..cucchiaio e che cacchio vuol dire?"
Effettivamente ogni parola in sè non vuol dire nulla.. se la stacchi dal significato che gli abbiamo dato, non la riconduci più a quello che vuol dire.
Tutte le parole sono così, ma alcune si prestano di più. Ieri mi veniva in mente "moscerino" me la sono ripetuta un po' di volte e mi è quasi venuto il voltastomaco...mi veniva in mente tutto tranne che una piccola mosca: uno con la "R" moscia .. un Tremonti, tanto per dire, con un cerino di fianco, immagini un po' da rebus della settimana enigmistica. Oppure il soprannome di un ragazzino piccolo e curvo denigrato da tutti.

Anni fa, assieme a 'sto Marzo, trovare parole e de-significarle era all'ordine del giorno...assieme a tante altre affezioni che, per decenza, omettiamo..e il buono è che questo giochetto è spesso sfociato in pensieri di più ampio respiro.
Quindi quei 2 o tre lettori abituali provino a buttarne lì qualcuna!
(Così cerchiamo di rendere un po' più interattivo questo sonnolento blog!)

Saluti e baci!

domenica 15 giugno 2008

Specchietto per gazze ladre



Nottinghamshire, tardo millecento, protetto dall'intricata vegetazione della foresta di Sherwood, l'insaziabile vendetta di Robin Hood aleggiava come un'ombra in tutta la contea: la leggenda di un nobile decaduto e privato dei suoi possedimenti dall'aristocrazia locale che depredava i ricchi e taglieggiatori per ridistribuire tutto alla popolazione povera e ridotta alla fame dalle tasse; una vendetta "bellissima"
Così come bellissima è stata definita in questi giorni dal suo autore la tassa sui redditi delle società petrolifere, L'IRES, o meglio il suo inasprimento nei loro confronti..la nientepocodimenoche “Robin Hood Tax”, sempre come la definisce il suo autore. D'accordo già meglio che definire bellissime tutte le tasse, come aveva fatto il suo predecessore, tuttavia bisognerebbe andarci molto cauti.

Premetto che l'idea la considero buona, ero rimasto molto sorpreso ed in un certo modo contento quando la Santanchè in campagna elettorale aveva promesso un provvedimento simile nei confronti di banche ed assicurazioni.
Ma in un momento particolare come questo, per quello che riguarda il prezzo del petrolio, ci avrei pensato un po' più su prima di sbandierare un provvedimento del genere nei confronti delle compagnie energetiche.
Infatti dal momento della dichiarazione, in borsa a Milano stanno avendo un calo vertiginoso le azioni delle aziende che gravitano nel settore: Garrone, Saras, persino la semi-statale ENI (quindi anche noi stiamo rimettendoci), stanno avendo dei cali significativi che sicuramente daranno il loro contributo al rincaro ulteriore dei prezzi dei carburanti, senza contare che anche la tassa, quando e se varata, potrebbe produrre un ulteriore assestamento di prezzi verso l'alto.

Bisognerebbe, almeno per quello che riguarda l'Italia, partire dalla distribuzione, incentivare le aziende petrolifere a dis-capillarizzare le loro reti di vendita, indubbiamente eccessive. Non c’è paese in Europa che abbia un numero di distributori così elevato come qui e questo, senza dubbio, ha un costo enorme.
In Spagna, ad esempio, la benzina costa mediamente 30 centesimi meno che in Italia, distributori ce ne sono la metà e la benzina si riesce a fare lo stesso senza problemi -oltretutto loro non hanno le accise per pagarsi la guerra dell'Abissinia (1935) e per la crisi di Suez ('56) e le mille altre tasserelle un po' anacronistiche che invece qui spadroneggiano da decenni-.
Inoltre nella legislatura precedente era stato iniziato un discorso di liberalizzazione del mercato per la vendita del carburante nelle catene di grande distribuzione come Coop o Carrefour. Cosa che potrebbe essere vista come antitetica alla diminuzione delle pompe, ma che preso in un quadro generale di ridimensionamento potrebbe produrre ribassi del prezzo come successo, ad esempio, in Francia.

Comunque, a parte tutto, ben vengano maggiori tasse sugli utili delle aziende che speculano ai danni del consumatore finale, però con un provvedimento un po' più generalizzato e partendo da chi, oggi, sta veramente arricchendosi spremendo l'Italia, come le compagnie telefoniche e come dicevo prima, banche ed assicurazioni, purtroppo intoccabili perché banchiere ed assicuratore è chi dovrebbe prendersi la cura di tassarle.